Incentivi alle auto elettriche: molto rumore per nulla…
Il decreto sviluppo approvato solo qualche giorno fa contente anche gli incentivi per le auto a basso impatto ambientale sta già facendo parlare molto di sé, e non bene. Vi fornisco qualche dato e la mia personale analisi al riguardo.
COME FUNZIONA:
Chi acquisterà nel 2013 o 2014 un veicolo con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km godrà di un bonus statale del 20% del prezzo d’acquisto fino a un massimo 5.000 euro (che scende al 15% fino a un massimo di 3500 euro nel 2015). L’incentivo cala a un massimo di 4.000 euro (3.000 nel 2015) per l’acquisto di veicoli dalle emissioni complessive non superiori a 95 g/km, e di 2.000 euro (1.800 nel 2015) per quelli sotto i 120 g/km di CO2.
Diciamo subito che per entrare nella prima categoria o si compra un’elettrica o si può scegliere una vettura elettrica ad autonomia estesa, come la Opel Ampera o la Chevrolet Volt (che hanno un motore termico che serve alla sola ricarica di quello elettrico, per cui hanno entrambe emissioni inferiori ai 30 g/km) oppure anche la ormai famosissima Toyota Prius.
LIMITI: Per chi ha partita iva è necessaria, per accedere al contributo, la rottamazione di un veicolo di almeno 10 anni. Il 70% di questi fondi è riservato alla sostituzione di taxi, oppure alla sostituzione dei veicoli utilizzati nell’esercizio di imprese, arti e professioni, da utilizzare esclusivamente come beni strumentali nell’attività propria dell’Impresa. Il misero 30%che resta ai privati, non ha invece l’obbligo di rottamare nulla.
Naturale chiedersi quante siano le aziende che al loro interno abbiano vetture di oltre 10 anni da rottamare. Anche un bambino sa che le aziende cambiano vetture più rapidamente dei privati, vuoi per le percorrenze più alte, vuoi per le normative fiscali, o anche per obblighi di sicurezza dei dipendenti che devono viaggiare per lavoro. L’incentivo così concepito non sarà affatto utilizzato dalle aziende che, anche volendo, non potranno accedere, e quindi alla fine di tutto il pacchetto si potrà ben sperare solo nei privati .
Dulcis in fundo, se qualcuno pensava di prendere una ibrida o una elettrica ora, aspetterà ancora dei mesi, per usufruire degli incentivi, per cui il mercato già devastato dell’automotive riceve l’ultimo regalo di fine anno: un bel blocco degli acquisti!
Personalmente trovo che questo incentivo, per come sia strutturato, è incredibilmente male progettato, se non dannoso, e non profuma di pulito… Mi chiedo: quale è la casa costruttrice che non sta sviluppando nulla sull’elettrico e che quindi da questa agevolazione (voluta fortemente dalla UE), non trarrebbe alcun guadagno? Chi potrebbe fare pressione per boicottare un provvedimento che poterebbe nuove entrate nel settore della mobilità sostenibile elettrica, non dipendente dal petrolio?
Interessante, almeno, rimane lo stanziamento per il piano infrastrutturale per la ricarica con tariffe agevolate. Speriamo fortemente che il nostro paese, in ritardo cronico su questo tema, possa iniziare a dotarsi di infrastrutture per le ricariche elettriche come già succede nei centri importanti del nord europa.
Se gradisci maggiori informazioni, contattaci e il nostro esperto di auto ecologiche vi fornirà senza impegno tutte gli aggiornamenti al riguardo ofrendoti al contempo anche la soluzione migliore per le vostre vetture.