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PORSCHE
La storia della casa automobilistica tedesca Porsche, oggi di proprietà del Gruppo Volkswagen, è una storia legata ad uno studio di progettazione e ingegneria di bellezza e tecnica, parliamo dello studio fondato nel 1931 da Ferdinand Porsche a Stoccarda con la ragione sociale Dr. Ing. h.c. F. Porsche GmbH.
I primi vagiti di questi studi si sentono però già a partire da 1893 quando lo stesso Ferdinand Porsche progetta un veicolo chiamato Lohner-Porsche, prima auto ibrida della storia con il motore incorporato nelle ruote e la trazione elettrica e a gasolio presentato all’Esposizione Universale di Parigi nel 1900.
Impegnato nello studio di veicoli a motore, vetture, trattori e motori per aeroplani curando sempre oltre che la tecnica anche la forma, il Sig. Porsche è in verità non un ingegnere ma un tecnico autodidatta e la qualifica non gli impedisce di mietere successi nel campo dell’industria automobilistica nei suoi primi decenni. Del 1922 la presentazione della Sascha, auto da competizione costruita da Austro-Daimler che conduce al successo la squadra corse in molte competizione dell’epoca.
Nel 1923, il “Professor Porsche” diventa direttore tecnico della Daimler Motor Company di Stoccarda e sviluppa la generazione SSK di Mercedes–Benz ricevendo nel frattempo diverse lauree honoris causa, da cui il soprannome.
Nel 1931, come abbiamo detto all’inizio, decide però di mettersi in proprio aprendo il suo studio. Sempre impegnandosi nelle competizioni con progetti per Auto Union, antesignana di Audi, per vetture vincitrici delle più importanti competizioni di quegli anni, viene interpellato negli anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale da Adolf Hitler per lo sviluppo della prima vettura popolare tedesca, quella che noi oggi conosciamo come The Beetle (Maggiolino) Volkswagen, nata nel 1938 e di cui è stato deciso in questo finale di 2018 il termine definitivo della produzione.
Per la Germania impegnata nel conflitto, Ferdinand Porsche progetta molti veicoli da guerra e per questo viene condannato nel 1945 al carcere in una casa di reclusione francese in cui resterà per 22 mesi. Questa esperienza lo porterà, dopo aver riottenuto la libertà, alla decisione di ritirarsi dagli impegni e dalla vita attiva.
Eredi di questa storia sono il figlio Ferdinand Porsche detto “Ferry” per distinguerlo dal fondatore e il nipote Ferdinand Alexander Porsche detto “Butzi”. Eredi di una storia ed eredi di grandi capacità progettuali che vediamo ancora oggi espresse nei tanti modelli Porsche che circolano sulle nostre strade. Ben il 75% delle vetture prodotte in più di cinquant’anni di epopea sono ancora sull’asfalto e fanno bella mostra di sé.
La casa Porsche come la conosciamo oggi, nasce infatti nel 1948 con la progettazione la produzione di uno dei modelli iconici del mondo delle auto sportive e di lusso, parliamo della Porsche 356, chiamato così perché semplicemente era il trecentocinquantaseiesimo progetto dello studio di ingegneria.
Successiva alla Porsche 356, la Porsche 550 spyder vincitrice della prima 24 ore di Le Mans dopo la scomparsa di Ferry il fondatore. Su questa vettura era alla guida James Dean quando perse la vita in un incidente stradale.
911, questa la sigla assegnata al progetto siglato da Butzy Porsche che porterà la casa a sostituire la Porsche 356. Nata nel 1963 ha però le sue radici nel cuore degli anni ’50. Vettura equipaggiata con motore Boxer a sei cilindri vedrà il suo nome eletto a simbolo di sportività e lusso destinato ai facoltosi clienti che vedono in Porsche un marchio imprescindibile nelle collezioni e nei garage di tutto il mondo. Costruita in innumerevoli esemplari e versioni in oltre cinquant’anni è forse la Porsche più conosciuta e ancora in listino.
Negli anni Novanta Casa Porsche vive un periodo di crisi, costi produttivi troppo elevati, scelte manageriali sbagliate e una politica dei modelli lontana dalle aspettative della clientela portano Porsche sull’orlo del fallimento e quasi nelle mani di Toyota che si offre di acquistarla. La famiglia Porsche decide però per una ricapitalizzazione e cambia radicalmente figure alla guida delle scelte manageriali. Prodotti nuovamente in linea con il fascino del marchio, economia produttiva e la fedeltà della clientela riportano la casa in attivo e consentono la rinascita.
Tra gli anni Novanta e gli anni Duemila il nuovo corso, vedono la luce nuovi modelli e le varianti della serie 911 come la Porsche 964, 993 e 996 (raffreddata a liquido). Nascono la Porsche Boxter e la supercar Porsche Carrera. Nel 2002 due sorprese, vengono presentate al pubblico la Porsche Cayenne, il primo SUV della casa e la Porsche Panamera, berlina quattro porte e quattro posti.
Oggi il listino Porsche vede cinque modelli declinati in ben 51 versioni totali, la Porsche 718, la gloriosa Porsche 911, la berlina Porsche Panamera e i SUV Porsche Macan e Porsche Cayenne.
Nel febbraio 2018 Porsche ha comunicato l’abbandono definitivo su tutti i suoi modelli della motorizzazione a gasolio.
Porsche Panamera, Porsche Macan e Porsche Cayenne sono richiestissimi dai clienti che vedono nel noleggio a lungo termine la loro formula di gestione migliore, pensaci.